DOMENICA DI PENTECOSTE – ANNO A – 31 maggio 2020
COME COMMENTO ALLA SOLENNITÀ DI PENTECOSTE VI PROPONGO L’INTRODUZIONE CHE RIPORTA IL SITO MARANATHA.IT
http://www.maranatha.it/Festiv2/pasqA/PentecApage.htm
PRIMA LETTURA
Dagli Atti degli Apostoli (At 2,1-11)
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». Parola di Dio
Il racconto della discesa dello Spirito santo è qui ben tratteggiato poiché S. Luca si occupa proprio della Comunità primitiva degli apostoli e dei discepoli, radunati a pregare con Maria. Mentre sono intenti nella preghiera ecco che avviene quanto Luca descrive.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 103 (104)
R. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra. Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. R. Togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. R. Sia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere. A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore. R.
Lo Spirito si invoca. Il Padre, mediante Cristo, lo dona a chi veramente ne sente il bisogno.
SECONDA LETTURA
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 12,3b-7.12-13
Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
Parola di Dio
Per credere e professare Gesù come Signore è necessario possedere la potenza dello Spirito Santo. Senza lo Spirito, tutto diventa confuso e nebuloso.
Sequenza
Vieni, Santo Spirito, / manda a noi dal cielo / un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, / vieni, datore dei doni, / vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto, / ospite dolce dell’anima, / dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, / nella calura, riparo, / nel pianto, conforto.
O luce beatissima, / invadi nell’intimo / il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, / nulla è nell’uomo, / nulla senza colpa.
Lava ciò che è sórdido, / bagna ciò che è árido, /sana ciò che sánguina.
Piega ciò che è rigido, / scalda ciò che è gelido, / drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli, / che solo in te confidano / i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, / dona morte santa, / dona gioia eterna
VENI CREATOR SPIRITUS ( IN LATINO)
Veni, creator Spiritus, / mentes tuorum visita, / imple superna gratia / quae tu creasti pectora. – Qui diceris Paraclitus, / donum Dei altissimi, / fons vivus, ignis, / caritas et spiritalis unctio. – Tu semptiformis munere, / dextrae Dei tu digitus, /tu rite promissum Patris / sermone ditans guttura. Accende lumen sensibus, / infunde amorem cordibus, / infirma nostri corporis / virtute firmans perpeti. Hostem repellas longius / pacemque dones protinus; / ductore sic te praevio / vitemus omne noxium. – Per te sciamus da Patrem, / noscamus atque Filium, / te utriusque Spiritum / credamus omni tempore. Amen.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-23)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Parola del Signore
Offro solo uno schema, altrimenti il discorso sarebbe troppo lungo.
Nèfesh, rùakh e neshamà esprimono i gradi di vitalità esistenti nella creazione
e i diversi livelli dell’anima umana che hanno sede nel corpo. Tre parole per indicare l’opera creaticre di Dio:
Ruah, che si riferisce alla Luce che toglie le tenerebre; la separazione tra acque e asciutto (terra) che elimina il caos. Nèfesh, termine che si riferisce alle creature animate appare : «Brulichino le acque di un brulicame di esseri viventi (nèfesh chayà, Gen 1,20). Neshamà che si riferisce alla creazione dell’uomo per cui Dio «ispirò nelle narici il soffio vitale (nishmat-chaiim), e l’uomo divenne essere vivente» Gen 27).
Manifestazioni dello Spirito sono: l’arcobaleno, la colomba, il ramoscello di ulivo, la nube, la colonna di fuoco, il roveto, il tempio che contiene la Shekinah, infine, l’olio per l’unzione. Una unzione per una funzione rappresentativa di Dio: Profezia (Isaisa, Geremia), Regalità (Saul, Davide, Salomone, Sacerdozio (Aronne).
Nel Nuovo Testamento, le immagini sono rafforzate: l’arcobaleno diventa un Saluto: “Pace a Voi!”,il soffio diventa Vento impetuoso, il fuoco diventa Lingua di fuoco. La presenza dello Spirito comporta una nuova creazione: l’adozione a figlio e il possesso di una potenza guaritrice.
L’OLIO non esprime più solo l’esercizio di una funzione, ma un MANDATO:
ANDATE (invio), PROCLAMATE (annunzio), BATTEZZATE (Incorporazione a Cristo), corrispondenti al potere di convertire, guarire, consacrare. L’olio dà la la capacità di rendere presente Cristo Gesù in corpo, sangue anima e divinità e l’unzione con l’olio e consacra (Battesimo, Cresima, Ordine sacro).
Segno della presenza dello Spirito del Risorto nella Chiesa è: l’unanimità, la comunione e la condivisione, espressa nella potenza della guarigione e santificazione.
Per coloro che ne possano aver bisogno offro una riflessione e una preghiera per chiedere i sette doni dello Spirito Santo.
Buona Festa di Pentecoste a tutti!